Un nuovo concetto di territorialità e uno stile unico
Il Maria Costanza bianco, sin dagli inizi degli anni Novanta, ha rappresentato un modello enologico di integrazione tra una varietà autoctona siciliana, l’Inzolia, e l’internazionale Chardonnay. Questo connubio ha dato vita ad un vino che ha scritto una pagina fondamentale dell’enologia in Sicilia.
Da questo percorso nasce il Maria Costanza bianco riserva che, oggi, ripercorre la via del sodalizio Inzolia-Chardonnay, al quale si affianca il 10% di Viogner e il 5% di Sauvignon, realizzando così uno straordinario esempio di complementarità varietale.
La via che ha portato alla nascita di questo vino inizia con l’introduzione, nei nostri campi sperimentali, in parallelo allo Chardonnay, di questi due vitigni: Viogner e Sauvignon che, fin da subito, hanno mostrato una diversa e, per alcuni aspetti, inedita espressione nei loro caratteri varietali, rispetto ai luoghi di origine.
Ed è proprio l’approfondita conoscenza del territorio, e delle varietà autoctone e alloctone, che ha portato l’azienda ad elaborare un nuovo concetto di territorialità del vino, dove suolo, clima e uomini caratterizzano un prodotto in maniera così profonda, da renderlo espressione del territorio e non solamente del vitigno.
Un accurato lavoro enologico, costituito dall’uso sartoriale della barrique, dalle lunghe macerazioni di Viogner e Chardonnay, ha portato a definire un nuovo concetto di longevità aromatica.
Nasce così il Maria Costanza Bianco Riserva esempio di straordinaria complessità e durata nel tempo.